Chi arriva a
Londra può scordarsi il bello e il brutto tempo all’italiana! La tipica giornata londinese è scandita non dall’orologio ma dal
sole e dalla
pioggia, così: sole-pioggia-sole-pioggia-sole-pioggia-sole-pioggia. E se fate caso ai londinesi li vedrete camminare sotto il sole e sotto la pioggia allo stesso modo: chissenefrega dell’ombrello.
Infatti tra i lavori più umili e assurdi c’è quello del
meteorologo. Predire il tempo è la cosa più assurda da poter fare a
Londra. E’ uso e consuetudine che i londinesi, per dirti che sei pazzo, dicano “
You are crazy!” oppure “
You are a meteorologist!”
Tra i lavori più belli, invece, c’è da dire che lavorare da
Hamleys, il negozio con 5 piani di giocattoli, è una figata pazzesca! I commessi di
Hamleys sono i ventenni più felici che io abbia mai visto. Li vedi giocare con tutti i giochi: aereoplanini, macchinine, trenini, pistole giocattolo, fucili elastivi, bambole parlanti, soldatini e spade laser. Sono così felici che se chiedi un consiglio o un’informazione sono capaci di farti il broncio e battere i piedi urlandoti dietro: “
You are a meteorologist!”. Al massimo sono loro che ti si avvicinano con 2 racchette da ping pong e ti chiedono: "Do you want to play with me?"
Londra è veramente bella! Tutto è colorato e tutto sembra così diverso da tutto ciò che abbiamo visto altrove. Scoprirete i cantanti improvvisati nella
metropolitana: non si portano solo la chitarra ma anche il palchetto, l’amplificatore e il registratore di cassa per farti lo scontrino. Poi fate caso ai
piccioni per strada, così puliti da sembrare più intelligenti dei piccioni milanesi. Se vi capita di andare a
Londra provate a dire “
sciò” ad un piccione inglese e lui, che è un pò tordo, capirà “
show” e vi delizierà con un balletto da cabaret improvvisato.
Peccato per le famose
cabine telefoniche rosse ormai addobbate dalle pubblicità delle
hotline. Per entrarci dentro devi prima spostare cumuli di volantini con
signorine procaci con tutte le
stelline al loro posto. Posso immaginare che se ci provi e riesci a raggiungere la cornetta del telefono, probabilmente o sei un
pervertito o sei un
meteorologo che non ti puoi permettere un cellulare.
Comunque voi pensate pure quello che volete. Potete raccontarmi di tutto: del verde del
Tamigi, della grandiosità della
London Eye, la ruota panoramica, dell’eleganza del
Big Ben, della bellezza della
Torre di Londra e del
Tower Bridge, della sfarzosità dei
gioielli della Corona inglese e della complicata ed efficiente linea della
metropolitana. Ma nessuno può mettere in discussione la bonta del
doughnut (o
donut) inglese... è di una squisitezza infinita. Sui
donuts vorrei esprimere il giudizio più alto su qualsiasi altra cosa abbia provato a
Londra. E per il
donut inglese vorrei dedicare due righe in bianco e una di
donuts in memoria di tutti quelli che ho avuto l'onore di mangiare:
O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O
Amen.
ps: a proposito di cibo! Eugenio: mi hai chiesto di portarti qualcosa da Londra. Avevo pensato alle cotiche! Ma sai com’è... London is London... no cotiche! ;)